DiVini lettori,
oggi è la giornata mondiale dei blogger e in quest’occasione ho deciso di parlarvi del vino di un’azienda a cui sono molto affezionata.
Facciamo un salto a Raffa di Puegnago, piccolo paesino che si trova sulla sponda bresciana del lago di Garda. Qui si trova l’azienda San Giovanni sapientemente gestita dalla famiglia Pasini. Ho avuto modo di conoscere Paolo e Sara molti anni fa (quasi dieci, oddio come vola il tempo) in occasione di una, se non addirittura la prima, edizione del Mercato dei Vini a Piacenza. È nato da subito un bellissimo feeling e la nostra conoscenza è proseguita negli anni trasformandosi in amicizia, coadiuvata dal mio periodo trascorso proprio sul Garda. Sono due persone splendide, energiche e piene di vita, tutte caratteristiche che trasmettono ai loro vini. Per non parlare del mitico Diego, pietra miliare della famiglia e dell’azienda. Mi ricorda tantissimo il mio papà.
Se non ci siete mai stati, quando sarà possibile, programmatevi un viaggetto in queste zone e cogliete l’occasione per fare un salto in azienda ed assaggiare i loro meravigliosi vini.
Ma oggi in realtà vi voglio parlare del Busocaldo, il mio preferito. Dopo averlo assaggiato la prima volta, non me lo sono mai più scordato.
Il Busocaldo è un Lugana DOC riserva, ottenuto utilizzando solo uve Turbiana e al quale sono dedicati 4 ettari di vigneto per riuscire a produrre circa 3500 bottiglie.
Viene fermentato ed affinato in acciaio dove sosta per circa 12 mesi, durante i quali viene svolto un battonage (tecnica enologica che vi spiegherò, non temete) sulle fecce fini.
Il Busocaldo che sto degustando oggi è figlio dell’annata 2017 e si presenta di un colore giallo dorato intenso e roteandolo nel bicchiere noterete senz’altro la splendida consistenza.
Il naso è potente e complesso: si avvertono frutti tropicali accompagnati da sentori di frutta secca, in particolare la mandorla. Li avete mai mangiati gli amaretti di Saronno? Ecco, annusando questo vino non potrete non pensarci! Trovo inoltre anche note di crema pasticcera ed erbe aromatiche.
In bocca non delude le aspettative e risulta persistente, rotondo ed avvolgente, ma mantenendo una nota minerale e fresca. È un bianco di corpo e struttura, ma anche con un notevole equilibrio. Si può prestare a tantissimi abbinamenti, tra cui senza dubbio le carni bianche. Questa volta però non ho preparato un semplice pollo, ma ho preparato un pollo al limone. È vero che gli abbinamenti con il limone sono difficili per via dell’acidità, ma questo vino ha un carattere forte e credetemi che non si fa intimorire da qualche goccia di limone.
Si sposa comunque molto bene con una bella grigliata di pesce e con un bel risotto ai funghi, se porcini meglio!
Mi sento di darvi anche un altro consiglio. Non bevetelo troppo freddo perché rischiate di non poterlo apprezzare al meglio, quindi toglietelo un pochino prima dal frigorifero. Assaggiato a 12/14°C coglierete tutti i profumi che sa darvi.
DiVini lettori, spero di sapere presto che cosa ne pensate e buona giornata mondiale a tutti noi blogger!