DiVini lettori, oggi vi parlerò di una scoperta da quarantena, tranquilli ho fatto tutto senza uscire di casa.
Questo vino mi è stato regalato per i miei primi 30 anni e, non conoscendolo, lo avevo lasciato un po’ in disparte nella cantinetta, fino a ieri sera.
Si tratta di un Pinot Nero, per la precisione di quello prodotto dal Podere della Civettaja, annata 2016 e prodotto in Toscana, per l’esattezza nel Casentino. L’azienda è di dimensioni piccolissime, pensate solo 3 ettari per arrivare a produrre circa 7000 bottiglie.
È una produzione molto artigianale. Partendo dalla raccolta manuale delle uve, passando ad una fermentazione spontanea in cemento e proseguendo con un affinamento di circa 12 mesi in barrique e poi una nuova sosta di 11 mesi in vasche di cemento. Si termina con l’imbottigliamento, procedimento che il produttore svolge a mano (pazzesco!).
Il vino ha un colore rubino intenso e vivace con un accenno a riflessi granati. Possiede una bella trasparenza e questo ci consente di definirlo, senza ombra di dubbio, limpido. Roteando il calice possiamo anche notare la formazione di archetti e lacrime e quindi dire che ha una buona consistenza.
Al naso mi ha colpita subito alla prima olfazione. Ho avvertito lamponi e melograno, seguiti dopo qualche rotazione, da frutti rossi tra cui, in particolare, amarena. Non mancano note di vaniglia, una leggera speziatura e un leggerissimo sentore di fumé e vegetale.
In bocca si presenta secco, caldo ma non invadente, gustoso e croccante. È abbastanza sapido e fresco, così come abbastanza tannico. Mi dilungo sui tannini perché erano di un’eleganza rara e conferivano al vino avvolgenza e suadenza. Musica per le papille gustative!
Ha una struttura meravigliosa, con un ottimo corpo e un’incredibile equilibrio. Tutti gli elementi si amalgamano senza mai prevalere l’uno sull’altro. L’armonia è la sua forza più grande!
Il mio abbinamento è stato con un semplice, ma gustosissimo, polpo con le patate!
“Perché il vino rosso non è solo carne!” come direbbe la mia amica Chiara, ma questa è un’altra storia!
Spero lo assaggierete presto!
Bevete, ma casa!