Spunti di degustazione

Il ritorno con la Schiava

DiVini lettori, eccoci qui dopo tanto tempo per parlare di nuovo di vino e non c’è modo migliore per cominciare che scoprendo un vitigno poco diffuso e spesso, purtroppo, poco conosciuto: la schiava, in tedesco Vernatsch.

Oggi siamo a Termeno, nel Südtirol Alto Adige, dove l’azienda Ansitz Runnhof coltiva solo 3000 viti, risalenti al 1965, per la produzione di questo magnifico vino.

La vendemmia viene svolta a mano e le uve vengo successivamente diraspate e fermentate ad una temperatura controllata di 25°C in vasche d’acciaio dove poi avviene anche la fermentazione malolattica.

Una volta nel bicchiere resto ammaliata dal colore rosso rubino, ma vorrei dire che si potrebbe tranquillamente chiamare rosso ciliegia con una trasparenza incredibile (ricordate che se state bevendo una schiava e non riuscite a vedere niente attraverso il vino che avete nel bicchiere, c’è qualcosa che non va!).

Al naso si presenta morbido e fresco con note fruttate ed intense di frutti rossi e balzano subito alle narici lampone, ribes e melograno. Si avvertono anche note floreali di malva e viola: fantastico!
In bocca ritrovo tutti gli elementi percepiti durante l’esame olfattivo e spicca per la sua delicatezza e freschezza con un tannino che mi solletica ma che è poco invadente.
Ho bevuto questa meraviglia al ristorante Gatta ci Cova a Lucca, dove oltre a una ricerca culinaria non indifferente, vi è anche una carta vini tutta da scoprire. Pensate infatti che di questo vino ne vengono prodotte solo 2000, incredibile vero? 😉 Mi è stata servita l’annata 2017, di questo vino biologico, che si sposa molto bene sia con piatti di terra che di mare. Io infatti l’ho assaggiato con un antipasto a base di uova e uno di baccalà, per poi proseguire con un primo con rape rosse gorgonzola e un risotto con tonno. Stellare! È davvero un vino versatile che si abbina molto bene con diverse preparazioni ma anche come aperitivo è perfetto, e non scordate che si può bere anche un po’ più fresco (14-16°C).
Purtroppo on-line è praticamente introvabile quindi vi consiglio di venire a Lucca al Gatta ci Cova per assaggiarlo.

Al prossimo assaggio

Antonella

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